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UNA SINTESI SUL PROGETTO
La nostra Unità pastorale, a partire dall’anno 2020, ha proposto alcune iniziative nell’ambito del “Progetto Dipend(S)enza” incentrato sulle problematiche legate alle dipendenze, con particolare attenzione alla fascia giovanile.
Il percorso, voluto dal Consiglio pastorale, si è articolato nell’arco di circa un anno e mezzo, ed è inizialmente maturato dalla consapevolezza che il nostro territorio non era, né è estraneo al problema delle dipendenze e dello spaccio, come purtroppo ci viene confermato da episodi che trovano eco sulla stampa e in notiziari locali.
Attraverso il coordinamento svolto da un gruppo di lavoro costituito da Elena Stella, Giulia Riva, Graziano De Munari, Michele Pasqualetto ed i co-parroci don Giacomo e don Giovanni, si è cercato anzitutto di coinvolgere associazioni, gruppi e istituzioni locali per raccogliere interesse e disponibilità, per “risvegliare” l’attenzione di fronte a condizioni e situazioni di disagio e dipendenza che ci riguardano, senza “girare la testa dall’altra parte”.
Un aiuto davvero importante ci è stato offerto dal Centro Vicentino di Solidarietà CeIS, in particolare dalla direttrice Valeria Carli, che ci ha costantemente accompagnati nelle diverse tappe, e dal SerD (Servizio Dipendenze) dell’Ulss di Vicenza che ha anche finanziato alcuni interventi proposti.
LE ATTIVITA’ REALIZZATE
Riportiamo di seguito le diverse attività ed iniziative realizzate:
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Una serata con il dott. Vincenzo Balestra, Direttore del SerD di Vicenza, il quale ha presentato un approfondimento stimolante sulle forme di dipendenza giovanile (10 dicembre 2020).
-
La stesura, distribuzione e raccolta dei questionari rivolti distintamente a ragazzi e giovani, genitori, animatori/educatori/insegnanti nei mesi da gennaio ad aprile 2021.
-
L’esame e la presentazione pubblica dei risultati dei questionari, con gli interventi qualificati della sociologa Valeria Carli e della psicologa Elisa Pinton. Nel corso della serata che si è tenuta il 20 maggio 2021, hanno portato la loro testimonianza di impegno tra i giovani Marco Verinelli ed Ermanno De Marchi. Karina Ferramosca ha proposto alcuni brani musicali.
- Un incontro serale, giovedì 27 maggio 2021, intitolato “Dialoghi per prevenire il disagio: leggiamo i segnali", tenuto ancora dallo psichiatra Vincenzo Balestra, a cui si sono aggiunti gli interventi della dirigente scolastica Rosa Carella e di Carlo Stella, genitore, intervallati dalle esecuzioni musicali di Karina Ferramosca.
-
-Due film all’aperto, A spasso con Bob e Ben is back, proiettati rispettivamente il 10 e 17 giugno 2021 in collaborazione con i Circoli Noi dei nostri paesi.
-
Un incontro per genitori, organizzato il 15 dicembre 2021 con l’Istituto comprensivo, sul tema “rischio dipendenze e adolescenza, riflessioni e consigli pratici”. A questo incontro doveva seguire (il 12 gennaio 2022) un laboratorio per genitori e figli, guidato da educatori specializzati, che, di fatto, non ha avuto corso per mancanza di adesioni.
-
Incontri formativi per allenatori e dirigenti di società e gruppi sportivi (15, 22, 29 marzo, 5 aprile 2022) organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale, sulle tematiche dell’agio e disagio del mondo giovanile, sempre in un’ottica di confronto e di miglioramento della relazione giovane-adulto.
CONCLUSIONI E “RILANCI” ... PER UNO
Una prima conclusione...
Il progetto ha sicuramente offerto abbondanti opportunità di partecipazione, di conoscenza “scientifica” dei fenomeni della dipendenza giovanile, di formazione, di stimoli e spunti educativi, che tuttavia non hanno riscontrato corrispondente attenzione nel nostro territorio e nei tre paesi. Eppure non è mancata l’adesione dell’Amministrazione comunale (in particolare nella seconda fase del progetto) ed è stata molto attiva e fattiva la disponibilità della dirigente scolastica prof.ssa Rosa Carella. La partecipazione ad alcune proposte non è stata certamente rappresentativa delle parti invitate e coinvolte e del territorio stesso, nonostante un livello molto qualificato degli interventi, delle attività promosse e dei contenuti offerti.
Non dobbiamo nascondere quanto continui ad essere difficoltoso “tirare fuori le persone” dal proprio contesto privato, ancor più in un periodo di isolamento e distanziamento resi necessari dal Covid.
Una seconda conclusione...
Si tratta di una conclusione che passa attraverso alcuni interrogativi: possiamo accontentarci di quanto realizzato oppure è opportuno e possibile “rilanciare” il progetto con altre attività? Come rendere attento lo SGUARDO VERSO I GIOVANI?
Certamente, come Unità pastorale potremmo pensare di riportare al centro della riflessione degli animatori i temi del disagio e delle stesse dipendenze. Proprio partendo dalla scelta di porre particolare attenzione al mondo giovanile, potrebbe essere proposto uno spazio ed il tempo per qualche incontro, sempre guidato da esperti del settore, oppure con testimoni in grado di suscitare l’attenzione e la partecipazione di ragazzi e giovani.
Anche le Istituzioni locali, in particolare Scuola e Amministrazione comunale, potrebbero dedicare un momento di “ripensamento” su come riportare al centro l’attenzione ai temi della dipendenza, per saper leggere segnali e situazioni di disagio.
E’ pensabile inserire nelle politiche giovanili del nostro territorio qualche strumento, attività e presenza qualificata di ascolto dei ragazzi e dei giovani? Per esempio, “in strada”, nei luoghi (parchi, angoli di territorio, strade...) dove i nostri ragazzi e giovani si incontrano. E’ una domanda/proposta che presentiamo, pur consapevoli che non esistono modalità di sicuro successo e che spesso in questo terreno così delicato si procede per tentativi.
Continuiamo a “seminare”
Il Progetto che la nostra Unità pastorale ha cercato di realizzare ha certamente raggiunto qualche obiettivo, ma il tema delle dipendenze, dello spaccio, delle forme di devianza ci chiede di non tornare ad essere indifferenti...
Occorre continuità, volontà di esserci, connessioni per prevenire il disagio e rafforzare l’area dell’agio.
Non fingiamo, pensando o sostenendo che le fragilità legate alle dipendenze non riguardano il nostro territorio, e non stanchiamoci di “seminare” e di avere un attento sguardo verso i giovani.
Restiamo a disposizione per fornire eventuali documenti, osservazioni e suggerimenti qualora soggetti interessati intendessero dare continuità o fare riferimento al Progetto Dipend(S)senza qui sintetizzato.
Il Consiglio pastorale unitario di Cavazzale, Monticello Conte Otto e Vigardolo
Monticello Conte Otto, 20 ottobre 2022
Dipen(s)enza
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UNA SINTESI SUL PROGETTO
La nostra Unità pastorale, a partire dall’anno 2020, ha proposto alcune iniziative nell’ambito del “Progetto Dipend(S)enza” incentrato sulle problematiche legate alle dipendenze, con particolare attenzione alla fascia giovanile.
Il percorso, voluto dal Consiglio pastorale, si è articolato nell’arco di circa un anno e mezzo, ed è inizialmente maturato dalla consapevolezza che il nostro territorio non era, né è estraneo al problema delle dipendenze e dello spaccio, come purtroppo ci viene confermato da episodi che trovano eco sulla stampa e in notiziari locali.
Attraverso il coordinamento svolto da un gruppo di lavoro costituito da Elena Stella, Giulia Riva, Graziano De Munari, Michele Pasqualetto ed i co-parroci don Giacomo e don Giovanni, si è cercato anzitutto di coinvolgere associazioni, gruppi e istituzioni locali per raccogliere interesse e disponibilità, per “risvegliare” l’attenzione di fronte a condizioni e situazioni di disagio e dipendenza che ci riguardano, senza “girare la testa dall’altra parte”.
Un aiuto davvero importante ci è stato offerto dal Centro Vicentino di Solidarietà CeIS, in particolare dalla direttrice Valeria Carli, che ci ha costantemente accompagnati nelle diverse tappe, e dal SerD (Servizio Dipendenze) dell’Ulss di Vicenza che ha anche finanziato alcuni interventi proposti.
LE ATTIVITA’ REALIZZATE
Riportiamo di seguito le diverse attività ed iniziative realizzate:
Una serata con il dott. Vincenzo Balestra, Direttore del SerD di Vicenza, il quale ha presentato un approfondimento stimolante sulle forme di dipendenza giovanile (10 dicembre 2020).
La stesura, distribuzione e raccolta dei questionari rivolti distintamente a ragazzi e giovani, genitori, animatori/educatori/insegnanti nei mesi da gennaio ad aprile 2021.
L’esame e la presentazione pubblica dei risultati dei questionari, con gli interventi qualificati della sociologa Valeria Carli e della psicologa Elisa Pinton. Nel corso della serata che si è tenuta il 20 maggio 2021, hanno portato la loro testimonianza di impegno tra i giovani Marco Verinelli ed Ermanno De Marchi. Karina Ferramosca ha proposto alcuni brani musicali.
-Due film all’aperto, A spasso con Bob e Ben is back, proiettati rispettivamente il 10 e 17 giugno 2021 in collaborazione con i Circoli Noi dei nostri paesi.
Un incontro per genitori, organizzato il 15 dicembre 2021 con l’Istituto comprensivo, sul tema “rischio dipendenze e adolescenza, riflessioni e consigli pratici”. A questo incontro doveva seguire (il 12 gennaio 2022) un laboratorio per genitori e figli, guidato da educatori specializzati, che, di fatto, non ha avuto corso per mancanza di adesioni.
Incontri formativi per allenatori e dirigenti di società e gruppi sportivi (15, 22, 29 marzo, 5 aprile 2022) organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale, sulle tematiche dell’agio e disagio del mondo giovanile, sempre in un’ottica di confronto e di miglioramento della relazione giovane-adulto.
CONCLUSIONI E “RILANCI” ... PER UNO
Una prima conclusione...
Il progetto ha sicuramente offerto abbondanti opportunità di partecipazione, di conoscenza “scientifica” dei fenomeni della dipendenza giovanile, di formazione, di stimoli e spunti educativi, che tuttavia non hanno riscontrato corrispondente attenzione nel nostro territorio e nei tre paesi. Eppure non è mancata l’adesione dell’Amministrazione comunale (in particolare nella seconda fase del progetto) ed è stata molto attiva e fattiva la disponibilità della dirigente scolastica prof.ssa Rosa Carella. La partecipazione ad alcune proposte non è stata certamente rappresentativa delle parti invitate e coinvolte e del territorio stesso, nonostante un livello molto qualificato degli interventi, delle attività promosse e dei contenuti offerti.
Non dobbiamo nascondere quanto continui ad essere difficoltoso “tirare fuori le persone” dal proprio contesto privato, ancor più in un periodo di isolamento e distanziamento resi necessari dal Covid.
Una seconda conclusione...
Si tratta di una conclusione che passa attraverso alcuni interrogativi: possiamo accontentarci di quanto realizzato oppure è opportuno e possibile “rilanciare” il progetto con altre attività? Come rendere attento lo SGUARDO VERSO I GIOVANI?
Certamente, come Unità pastorale potremmo pensare di riportare al centro della riflessione degli animatori i temi del disagio e delle stesse dipendenze. Proprio partendo dalla scelta di porre particolare attenzione al mondo giovanile, potrebbe essere proposto uno spazio ed il tempo per qualche incontro, sempre guidato da esperti del settore, oppure con testimoni in grado di suscitare l’attenzione e la partecipazione di ragazzi e giovani.
Anche le Istituzioni locali, in particolare Scuola e Amministrazione comunale, potrebbero dedicare un momento di “ripensamento” su come riportare al centro l’attenzione ai temi della dipendenza, per saper leggere segnali e situazioni di disagio.
E’ pensabile inserire nelle politiche giovanili del nostro territorio qualche strumento, attività e presenza qualificata di ascolto dei ragazzi e dei giovani? Per esempio, “in strada”, nei luoghi (parchi, angoli di territorio, strade...) dove i nostri ragazzi e giovani si incontrano. E’ una domanda/proposta che presentiamo, pur consapevoli che non esistono modalità di sicuro successo e che spesso in questo terreno così delicato si procede per tentativi.
Continuiamo a “seminare”
Il Progetto che la nostra Unità pastorale ha cercato di realizzare ha certamente raggiunto qualche obiettivo, ma il tema delle dipendenze, dello spaccio, delle forme di devianza ci chiede di non tornare ad essere indifferenti...
Occorre continuità, volontà di esserci, connessioni per prevenire il disagio e rafforzare l’area dell’agio.
Non fingiamo, pensando o sostenendo che le fragilità legate alle dipendenze non riguardano il nostro territorio, e non stanchiamoci di “seminare” e di avere un attento sguardo verso i giovani.
Restiamo a disposizione per fornire eventuali documenti, osservazioni e suggerimenti qualora soggetti interessati intendessero dare continuità o fare riferimento al Progetto Dipend(S)senza qui sintetizzato.
Il Consiglio pastorale unitario di Cavazzale, Monticello Conte Otto e Vigardolo
Monticello Conte Otto, 20 ottobre 2022